L’«arte» dell’intelligenza artificiale secondo Cory Doctorow

The most febrile, deeply weird and authentic prompts of the most excluded outsiders produce images that feel the same as the corporate AI illustrations that project the illusion of personality from the immortal, transhuman colony organism that is the limited liability corporation.

AI art is born coopted. […]

We call it “generative” but AI art can’t generate the kind of turnover that aerates the aesthetic soil. An artform that can’t be transgressive is sterile, stillborn, a dead end.

Questo innanzitutto, ma c’è dietro tutto un discorso sulla funzionalità della bruttezza che è molto interessante e che consiglio vivamente di leggere, per capire come si arriva alla citazione che ho appuntato qui. Si parla anche di Myspace. Anzi, si parte da lì. Mi viene in mente che le due piattaforme che più si avvicinano a quello che era Myspace nel senso in cui ne parla Doctorow sono Hubzilla e Friendica. Lo dico in senso buono, a me Myspace piaceva molto. Il post comunque è questo.

Edit: Questa boiata qua sotto, che intende rappresentare in qualche modo il testo qua sopra, l’ho fatta io stamattina (28/5/2025) con Gimp:

Su sfondo avana sono impresse le seguenti parole:

Intelligenza artificiale (in nero, con le lettere «art» in rosso)

Banale (in rosso e lettere maiuscole, ma la b è minuscola)

Arte (in verde; è scritto due volte con due verdi leggermente diversi e le scritte si sovrappongono parzialmente)

Cooptata
aziendale
(in nero; al posto della c c'è una k, resa con un corpo del carattere parecchio più grande del resto della parola)

Tutto intorno, come a racchiudere le parole in un quadro, ci sono degli scarabocchi senza senso fatti con l'aerografo

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