Le copertine belle su acqueagitate

Circa un anno fa su pixelfed, la rete sociale che mira a far le veci (o le feci?) di instagram per lə cittadinə del fediverso, ho iniziato a pubblicare copertine di dischi che ritengo particolarmente belle; senza seguire un filo in particolare, come al solito, ma pescando un po’ a caso nel mare degli ascolti, e con l’unica regola minima di indicare il nome dell’autrice o dell’autore dell’opera, l’etichetta e l’anno di pubblicazione del disco. L’obiettivo era quello, molto semplice, di dare risalto alle arti visive che accompagnano la musica in un periodo in cui, paradossalmente, a fronte del dominio assoluto dell’immagine, le copertine dei dischi e l’esperienza che di queste facciamo sono relegate in un angoletto, schiacciate sotto il peso degli ascolti in streaming (che poi, è colpa dello streaming in sé o c’entra qualcosa il disegno delle piattaforme? Discorso che sarebbe interessante affrontare, ma non intendo farlo qui).

Insomma dicevo, ho iniziato a postare queste copertine, ne ho fatto una bella collection e poi… e poi niente, mi sono stancato di pixelfed, dei suoi stupidi bug che non vengono mai risolti e anzi peggiorano, del suo essere una piattaforma spettacolare che però sta ferma e immobile, non un passo avanti manco per sbaglio. Dopo un momento concitato di bestemmie e caos (inizio a postarle su hubzilla? Su friendica? Provo con entrambe, faccio un gran casino) è arrivata l’illuminazione (sì, sono uno sveglio): ma le posto sul blog cazzo! E eccoci qua. Il primo post è già andato e corrisponde all’ultima copertina della collezione di pixelfed. Le altre resteranno lì, non ho voglia di mettermi a traslocare; a parte la penultima, che ripubblico qui sotto perché a) non voglio lasciare il post di annuncio sprovvisto di copertina; b) è una copertina storica, e ci sta bene nel post di annuncio; c) c’è una storia bella a corredo dell’immagine, una storia venuta fuori giusto l’anno scorso della quale io non sapevo assolutamente nulla fino a una settimana fa.

Un’ultima cosa pratica: potete seguire i post delle copertine cliccando su due tag che troverete in fondo ai post, e . Per coloro che leggeranno il post dal fediverso, be’, basta seguire uno dei due hashtag (non è bellissimo? «pazzesco il futuro, PAZZESCO!» cit.).

Led Zeppelin – IV [Atlantic, 1971]

Original photograph by Ernest Howard Farmer. Subject: Lot Long. Potete leggere la storia in italiano qui, and you can read about the story in english here.

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